Onlife: il futuro del retail

Onlife: il futuro del retail

14/05/2021

Onlife: il futuro del retail

Dopo un anno in cui sono state stravolte tutte le certezze è necessario fare una riflessione su quale possa essere il futuro del retail e quali siano le strategie da adottare per rimanere al passo con i tempi.

Gli accaduti degli anni 2020 e 2021 hanno accelerato un processo che era già in corso d’opera, scaraventando l’intero mondo del Retail in avanti nell’adozione del digitale.

Infatti dalla strategia multicanale si è passati velocemente alla strategia omnicanale, fino ad oggi in cui si parla di strategia onlife, un ampliamento di quest’ultima.

Sommario

  • Onlife: il futuro del retail
  • Onlife: significato
  • Retail Onlife
  • 5 passi per preparare il tuo business all'Onlife

Onlife significato

ll neologismo deriva dall’unione dei termini «online» –che descrive, tecnicamente, uno stato di connessione a Internet e, quindi, il complesso delle attività compiute in Rete – e «offline» – che indica, invece, uno stato di disconnessione dalla Rete –.

La Treccani, che inserisce il termine tra le sue voci nell’anno 2019, da ad «onlife» significato di: «dimensione vitale, relazionale, sociale e comunicativa, lavorativa ed economica, vista come frutto di una continua interazione tra la realtà materiale e analogica e la realtà virtuale e interattiva»

 

Quindi, calando il termine onlife nel mondo retail, la parola si riferisce a strategie che non si basino più sulla presenza online e quella offline di un brand, bensì che abbraccino una nuova visione più fluida e omogenea, nella quale la presenza online e offline sia tutt’uno e i clienti siano in grado di padroneggiare il digitale al punto da considerarlo alla pari dell’esperienza nel negozio fisico.

Retail Onlife

Durante il 2020, in Italia, gli acquisti online sono cresciuti del 31%, segnando l’aumento annuo più alto di sempre, per un valore di 23,4 miliardi di euro.

Al primo posto ci sono i settori Food&Grocery, Informatica ed Elettronica di consumo e Abbigliamento.

Le abitudini di consumo sono cambiate e l’accelerazione data dalla pandemia ha convertito in consumatori digitali anche utenti prima molto conservatori, abituati esclusivamente all’acquisto nei negozi fisici.

Questi ultimi, però, nonostante le molte chiusure, non scompariranno. La componente esperienziale manterrà il suo valore ma sarà completamente integrata con la parte digitale.

È probabile, quindi, che i punti vendita adotteranno nuove forme, ad esempio destinando alcune aree al solo ritiro degli articoli acquistati online o al reso veloce o alla digitalizzazione di alcuni spazi che permetteranno, per esempio, i pagamenti senza dover passare per la cassa o, piuttosto, di scegliere il ritiro della merce acquistata in un altro luogo o, piuttosto, la spedizione a casa.

5 passi per preparare il tuo retail all’onlife

Se sei un lungimirante e sei intenzionato a preparare il tuo business all’approccio di una vita onlife, ti consigliamo di seguire questi 5 semplici passi che porteranno a te ed al tuo business un vantaggio competitivo.


  1. Rimodulare lo spazio degli store:
    Lo spazio dello store fisico dovrà essere ripensato. Se fino ad oggi tutto lo spazio del negozio fisico è stato pensato per la vendita diretta, con un approccio ad un business onlife può capitare che ci sia un’eccedenza che può essere destinato a magazzino o a “centro di distribuzione” per gestire gli ordini dell’online, in cui i prodotti vengono imballati per la consegna oppure preparati per il ritiro in seguito al click&collect.
  2. Adattare la gestione delle scorte
    I retailer dovranno focalizzarsi sulla previsione della domanda e localizzazione delle scorte anche in funzione della strategia onlife per abbattere costi e rischi e migliorare il sentiment del cliente davanti a una soddisfazione più immediata delle richieste.
  3. Automation di raccolta e analisi dati
    Per gestire i flussi di più canali sarà necessario automatizzare le attività di raccolta e analisi dei dati, in modo da renderle più precise e velocizzare i processi. Per far sì che questo funzioni si necessita di:
    1) Tecnologie di back-end che possano allineare le vendite online con quelle in store, in grado di incrociare in tempo reale le informazioni relative alla reale disponibilità dello stock e ottimizzare la movimentazione delle merci.
    2) Procedure di profilazione dei clienti e condivisione di una vista univoca tra tutti i touchpoint attraverso la raccolta di Big Data e strumenti di marketing automation.
  4. Tecnologie a supporto della customer experience
    La Customer Experience, sia online che offline, rimarrà sempre il focus delle strategie dei retailer. È necessario però che questi si affidino a nuove tecnologie che possano coinvolgere il pubblico e invogliarlo ad acquistare. Queste tecnologie saranno da integrare su tutti i touchpoint, sia fisici che digitali. Il cliente potrà sfogliare il catalogo online del tuo store, leggere i dettagli di un prodotto, aggiungerlo al carrello e scegliere di ritirarlo nello store stesso, nel quale avrà a disposizione soluzioni con cui interagire, completare l’acquisto ed effettuare il pagamento, eliminando il concetto di coda alle casse.
  5. L’attenzione alle tematiche green
    Il 62% degli italiani preferisce acquistare prodotti da aziende che dimostrano attenzione all’ambiente.Quindi oggi è molto importante che i retailer seguano questo punto di vista cercando di diventare più sostenibili anche grazie alla tecnologia.I modi per rendere green la propria azienda sono innumerevoli: eliminare la plastica dai packaging, consumare energia elettrica 100% rinnovabile, ridurre al minimo l’utilizzo di carta prediligendo il digitale al cartaceo, sia per la comunicazione interna che per quella esterna, utilizzando per esempio brochure o volantini digitali.

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